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Qual è il miglior professionista per risolvere le difficoltà di tuo figlio?

May 14, 2021

Chi può risolvere le difficoltà dei dislessici? Esistono tante figure professionali, ed ognuna ha un ruolo specifico!

Appena si entra nel “mondo della dislessia” si capisce subito che bisogna avere a che fare con tante figure professionali diverse: neuropsichiatri infantili, psicologi, logopedisti, tutor DSA…

Più difficile, però, è capire “a cosa servono” tutti questi specialisti, e in che modo possono dare supporto a un dislessico.

La prima cosa da sapere è che un professionista non vale l’altro: ogni professione ha la sua missione specifica e potrà dare un aiuto limitato all’ambito di intervento. 

La dislessia si può affrontare da varie angolazioni:

  • difficoltà emotive e psicologiche;
  • difficoltà di linguaggio e pronuncia;
  • difficoltà di lettura e comprensione.

Facciamo chiarezza. Ti spiego passo passo cosa può fare ogni professionista, e cosa aspettarsi.

 

Chi fa la diagnosi di dislessia

Quando si vuole verificare se un ragazzino è dislessico, la tappa obbligata è l’Asl territoriale o i centri per dislessia privati. 

A occuparsi della diagnosi sono medici dell’infanzia specializzati in DSA, neuropsichiatri infantili, psicologi e logopedisti.

>> Se vuoi capire cosa fare passo per passo per fare la diagnosi di dislessia allora leggi il nostro articolo qui “Chi certifica la dislessia?” << 

Se la diagnosi conferma la presenza di dislessia o di altri disturbi specifici di apprendimento, lo specialista rilascia una certificazione e il referto medico. 

Allo stesso tempo, potrebbe anche indirizzare il dislessico verso un trattamento dal logopedista o un percorso con uno psicologo.

 

Cosa aspettarsi dai centri di diagnosi

Aiuta ad affrontare la dislessia?


✅ Sì, fa la diagnosi di dislessia 

Risolve le difficoltà di lettura e comprensione? 


❌ No

Perché?

Gli specialisti di riferimento di solito sono  qualificati per accertare se sussiste o meno la dislessia. Poi, prescrivono trattamenti e percorsi riabilitativi presso altri professionisti.

 

Il logopedista e la  dislessia

Quando viene consigliato un trattamento da un logopedista, l’obiettivo  è quello di offrire un supporto mirato per determinate difficoltà di linguaggio e pronuncia dove il suo intervento è di fondamentale importanza e può fare la differenza. Quindi solo con la formazione classica, Il Logopedista non sarà in grado di risolvere le difficoltà di lettura e comprensione legate alla dislessia.Questo va messo in chiaro sin da subito. Il logopedista, nella maggioranza dei casi, si occupa dell’espressione orale, cioè del linguaggio parlato, e delle problematiche correlate. 

Questi sono gli ambiti di intervento del logopedista:

  • Balbuzie: fluenza verbale alterata
  • Disartria: difficoltà nell’articolare le parole
  • Dislalia: errori di pronuncia
  • Disfagia: disturbi relativi alla deglutizione da danni neurologici e traumatici, da alterazione delle strutture coinvolte nella deglutizione, da patologie sindromiche
  • Disfonia: alterazione qualitativa e/o quantitativa della voce
  • Disturbi evolutivi del linguaggio: ritardo del linguaggio e Disturbo Primario di Linguaggio.
  • Difficoltà dovute a patologie o situazioni sfavorevoli di varia natura: sordità, autismo, ADHD, multilinguismo…

 

Cosa aspettarsi dal logopedista

Aiuta ad affrontare la dislessia?

✅ Sì, è un grandissimo supporto nel risolvere le difficoltà legate al linguaggio parlato

Risolve le difficoltà di lettura e comprensione? 

⛔️ Dipende.

Perché?

Il logopedista “classico” è specializzato nella risoluzione dei disturbi del linguaggio e non nella risoluzione definitiva della difficoltà di lettura e comprensione legate alla dislessia. Quindi chiedi sempre esplicitamente cosa puoi aspettarti dal suo intervento.

 

Lo psicologo e la  dislessia

Lo psicologo è un’altra figura specialistica che a volte viene consigliata ai dislessici, per aiutarli ad affrontare i disturbi di natura emotiva e psicologica.

Il ruolo principale dello psicologo è quello di “potenziare” il piccolo paziente: aiutarlo a comprendere i propri pregi e a uscire dal vicolo cieco della scarsa autostima.

A volte, lo psicologo può prevedere anche degli appuntamenti rivolti ai genitori, per indirizzarli verso l’approccio comunicativo più sano per il bene di tutta la famiglia.

Di recente, sono nate alcune figure di psicologi specializzati in disturbi specifici di apprendimento. Questi specialisti, oltre al servizio classico, offrono anche una guida nell’utilizzo degli strumenti compensativi, come la sintesi vocale, le mappe concettuali e suggerimenti per affrontare lo studio. 

 

Cosa aspettarsi dallo psicologo classico

Aiuta ad affrontare la dislessia?

✅ Sì, permette al dislessico di uscire dal vicolo cieco della scarsa autostima.

Risolve le difficoltà di lettura e comprensione? 

⛔️ Dipende

Perché?

La formazione “classica” dello psicologo, per quanto orientata alle esigenze infantili e dei DSA, non risolve definitivamente le difficoltà di lettura e comprensione del testo legate alla dislessia. Principalmente offre sostegno in ambito psicologico ed emotivo e può aiutare nell’utilizzo degli strumenti compensativi, dispensativi. 

 

Tutor DSA e aiuto compiti

Nel “mondo della dislessia” di recente sono comparsi altri operatori che si occupano di assistere gli studenti dislessici nello studio e nello svolgimento dei compiti. Generalmente, si chiamano Tutor DSA. 

Il ruolo dei Tutor DSA ad oggi è poco definito. In particolare, la formazione di questi tutor è piuttosto eterogenea: stanno nascendo molti corsi di preparazione per tutor, ma con  standard di riferimento diversi l’uno dall’altro.

Inoltre, i Tutor DSA possono fare riferimento alle “scuole di pensiero” più varie, con la conseguenza che gli stili di insegnamento applicati possono essere molto diversi fra loro, in certi casi può capitare anche che lo stile di insegnamento sia identico a quello da loro utilizzato durante la loro vita scolastica, che però, non si adatta allo stile di apprendimento dei dislessici.

Molti di loro lavorano da freelance e impartiscono lezioni a domicilio. Altri, operano in dei centri pomeridiani che ricevono i ragazzi su appuntamento, per dedicarsi alle attività didattiche.

Però se non conoscono approfonditamente i metodi di apprendimento più adatti ai dislessici e non hanno le capacità per trasmetterlo, il loro contributo si limita ad un aiuto compiti e, dal punto di vista di tanti genitori che abbiamo seguito, è ritenuto del tutto controproducente, in quanto diventano un’altra stampella compensativa per il dislessico, al pari degli strumenti compensativi, cioè, non forniscono soluzioni definitive per la risoluzione delle difficoltà di lettura e comprensione.

 

Cosa aspettarsi dal Tutor DSA

Aiuta ad affrontare la dislessia?

Dipende della preparazione, ma è consigliabile non creare una dipendenza e che le lezioni siano pianificate ed organizzate per raggiungere l’autonomia nello studio.

Risolve le difficoltà di lettura e comprensione?

❌ No

Perché?

Nella maggior parte dei casi utilizzano lo stesso metodo di insegnamento utilizzato a scuola, ed alcuni insegnano anche ad usare gli strumenti compensativi. In questo modo, le difficoltà di lettura e comprensione non vengono risolte ma solo compensate. I voti possono migliorare ma le difficoltà di lettura e comprensione , anche se compensate, rimangono. Ed il dislessico è sempre dipendente da aiuti esterni (sia tecnologici, sia umani).

 

Quali sono le responsabilità dei professionisti?

Il tema delle responsabilità dei professionisti è delicato. Perché si entra nell’ambito delle professioni medico-sanitarie, le istituzioni per eccellenza che, finora, si sono occupate di dislessia e disturbi specifici di apprendimento.

Ma sapersi occupare di dislessia non equivale a saper risolvere alla radice le difficoltà del dislessico in termini di lettura e comprensione del testo.

Benché il campo sanitario sembri una roccaforte inattaccabile, bisogna riconoscere che è presente qualche crepa anche nelle sue imponenti mura.

Ci tengo a precisare che all’interno dei nostri centri sono presenti professionisti come Psicologi e Logopedisti che applicano il metodo DysWay, perciò questo non è un attacco sconsiderato verso gli specialisti come categoria, che anzi, sono fondamentali se aperti ad integrare la loro conoscenza in merito alla dislessia.

Quello che mi preme chiarire è che la conoscenza medico-scientifica della dislessia, ad oggi, non ha prodotto alcuna soluzione definitiva per i “disturbi” di lettura e comprensione. 

Invece la conoscenza della dislessia maturata attraverso l’esperienza diretta e gli esperimenti pratici nel campo dell’apprendimento, sì.

Non sono io la prima ad aver trovato soluzioni concrete per le difficoltà di lettura: dietro ai miei traguardi, c’è tutto un movimento di esimi ricercatori e pedagogisti statunitensi che, sin dagli anni ‘80, sono stati in grado di arrivare là dove il sapere medico-scientifico si era fermato.

Perciò, resto fermamente convinta che psicologi e logopedisti - coloro che per primi iniziano un percorso di trattamento dei dislessici - debbano approfondire la conoscenza della dislessia da un punto di vista applicativo e soprattutto positivo.

In poche parole, i professionisti dovrebbero riconoscere i limiti della formazione convenzionale (per quanto riguarda la dislessia, ci tengo a precisarlo bene) e ammettere che esistono anche altre attività ed altre figure professionali in grado di rispondere al bisogno primario dei dislessico: abbattere le difficoltà di lettura e fornire un metodo di apprendimento specifico per le sue necessità.

L’esistenza di questi limiti è sotto gli occhi di tutti.

Pensa che la mia dislessia è stata diagnosticata e certificata quando avevo più o meno 30 anni; gli specialisti mi dissero che non c’era niente da fare per risolvere le mie difficoltà di lettura, comprensione e scrittura… Ma il problema più grave è che questo accade ancora oggi.

Ti porto l’esempio di Martina, una ragazza che non aveva risolto le sue difficoltà di lettura e comprensione nonostante gli anni passati in terapia da psicologi e logopedisti.

A 19 anni, Martina dovette fare i conti con l’ennesimo “verdetto”, il parere di un noto psicologo italiano che le disse le stesse cose che furono dette a me in passato: “Ormai alla tua età non è più possibile fare niente”.

Per sua fortuna, i genitori continuavano a cercare una soluzione, con grande determinazione e perseveranza. Così, dopo aver scoperto e appreso il metodo DysWay, oggi finalmente Martina legge, comprende, memorizza e ha anche ripreso l’università con eccellenti risultati.

La seconda “crepa” che vedo nell’ambiente degli psicoterapeuti e logopedisti è proprio la difficoltà ad accettare che possano esistere percorsi alternativi per i dislessici, che comunque non escludono né sminuiscono l’operato degli specialisti dell’ambito sanitario.

C’è un caso eclatante che evidenzia lo scostamento gigantesco tra le credenze della comunità scientifica/sanitaria e la realtà quotidiana delle persone dislessiche.

Un mio allievo, di nome Leonardo, un giorno è arrivato nel mio ufficio con la sua famiglia, e io non capivo chi di loro fosse più esasperato.

Quando l’ho conosciuto, Leonardo era un ragazzo che aveva alle spalle 10 anni di psicoterapia e logopedia. I suoi genitori mi dissero che quel lungo percorso non era servito a niente per quanto riguarda la lettura e la comprensione: le difficoltà di apprendimento erano sempre lì, la frustrazione era sempre lì, e l’autostima “se l’era filata” già da un bel pezzo.

La mamma di Leonardo, mi disse che si era consultata con il loro psicologo e il loro logopedista, prima di bussare alla nostra porta.

Avevano guardato il materiale informativo di DysWay, consultato il nostro sito web e visto le testimonianze video dei nostri allievi. Insomma, avevano a disposizione un quadro completo per capire che… quantomeno, valeva la pena tentare dato che Leonardo, dopo 10 anni, aveva ancora le stesse difficoltà di lettura e comprensione…

Eppure, la risposta di entrambi i professionisti fu lapidaria: “non dovete assolutamente portare lì vostro figlio, o comprometterete tutto il lavoro che abbiamo svolto insieme.”

Quando la mamma di Leonardo mi raccontò questo episodio, non rimasi affatto stupita. Lo scetticismo è all’ordine del giorno. Tuttavia, ogni volta che ripenso alla loro storia - che è paragonabile alle storie di tanti altri dislessici - provo amarezza.

Principalmente perché dopo aver risolto le sue difficoltà di lettura, Leonardo non ha più avuto la necessità di tornare né dallo psicologo né dal logopedista.

In ogni caso, la storia di Leonardo è esemplare perché testimonia il suo successo: lo stesso successo delle centinaia di allievi che abbiamo seguito nei centri DysWay.

La ricompensa più bella è sapere che, una volta eliminati gli ostacoli nella lettura e nello studio, la sua vita si è trasformata nel giro di pochi mesi. Non ha solo imparato a leggere in maniera fluente e impeccabile, ma ha anche riconquistato fiducia in sé, e poco tempo dopo ha constatato di aver superato completamente anche i disagi di natura emotiva…

Sai perché è successo? Perché l’unico modo per risolvere un problema è intervenire sull’origine di quel problema, e non sui sintomi.

E questo, con la formazione classica impartita a Psicologi e Logopedisti, non è possibile farlo. Perché ad oggi la formazione classica, prevede esclusivamente un aiuto sotto forma di compensazione, ma non di risoluzione definitiva. Al massimo riescono a portare un miglioramento nei voti.

Quando parlo di risoluzione definitiva, voglio dire che i dislessici possono davvero imparare a leggere e diventare autonomi nella lettura come qualsiasi altra persona.

DysWay


 

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