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Guida per gli insegnanti: cosa fare a scuola con la dislessia

Oct 30, 2017

Se sei un insegnante di scuola ti sarai trovata nella situazione di avere uno o più bambini dislessici in classe. Oppure hai qualche collega che si trova in questa situazione. Purtroppo il sistema scolastico non sempre fornisce a maestri e professori gli strumenti necessari (ed il tempo) per accompagnare come si vorrebbe i propri alunni e queste difficoltà si ingigantiscono di anno in anno causando frizioni con i genitori e con l'alunno.

Per sapere cosa fare a scuola con la dislessia può esserti utile metterti per un attimo nei panni di un bambino dislessico che, dopo un’infanzia spensierata si siede per la prima volta tra i banchi.

In questo articolo per insegnanti, ti parlo proprio di cosa fare a scuola con la dislessia ed in particolare:

Il primo giorno di scuola di un dislessico

Per quanto il bambino fosse preparato per questo giorno e per quanto entusiasticamente lo stesse aspettando, la realtà è terrificante. È in un posto strano. È seduto. Vorrebbe essere in qualunque altro posto nel mondo ma non lì.

Una strana signora va alla lavagna e con un gesso traccia tre strani simboli:

APE

“Chi sa cosa è questo?” Chiede la signora.

Al bambino non viene in mente nulla, ma sente da dietro un paio di compagni che gridano “APE!”.

Nella sua mente non si attiva nessun collegamento, le linee non formano nulla che assomigli all’immagine mentale di un’ape.

Prova confusione: ancora qualche istante e si innesca automaticamente l’area del suo cervello che altera la percezione. In quel momento, guardando le linee alla lavagna, il bambino stampa nella sua mente l’immagine con una quantità enorme di varianti, qualcosa di simile a questo.

Da "Il dono della Dislessia"

Ecco qui, hai appena vissuto l’esperienza di un bambino dislessico. Questo piccolo studente ha cercato di capire la parola non come un simbolo, ma come un oggetto e, mettendo in atto quello che ha fatto fino ad oggi per leggere la realtà, si è complicato enormemente la vita senza volerlo.

Le difficoltà di lettura

Ora cosa pensi che accadrà quando invece di una parola di tre lettere alla lavagna questo bambino si troverà di fronte ad un’intera pagina scritta?

Te lo dico per esperienza (anche io sono dislessica): questo senso di confusione raggiungerà livelli “critici”, portandolo a classificare la lettura come qualcosa di sgradevole e frustrante.

E in questo modo probabilmente si convincerà che questa attività è qualcosa di faticoso, che non gli interessa e che non riuscirà mai a portare a termine.

Sai più di me quanto questo sia lontano dalla realtà e quanto sia di vitale importanza educare ogni ragazzo ad innamorarsi dei libri!

3 strategie pratiche per insegnanti

Come insegnante vuoi sicuramente il meglio per i tuoi allievi, per questo ti consiglio di mettere in atto 3 strategie molto importanti:

1. Informati approfonditamente su che cos’è la dislessia.
Si può iniziare con il dire che “la dislessia è un disturbo neurologico caratterizzato dalla incapacità di leggere e comprendere un intero scritto pur comprendendo ogni singola parola”. Ma questa è solo la definizione scientifica. Ci sono molte altre cose che riguardano la dislessia che da insegnante devi assolutamente sapere. Ad esempio che i bambini dislessici sono perfettamente in grado di leggere, con il metodo giusto! In ogni caso se hai dei dubbi riguardo ad un tuo alunno, ci sono alcuni sintomi che si manifestano nei bambini per riconoscere la dislessia.

2. Appena sospetti un caso di dislessia parlane con i genitori senza allarmismi e senza pregiudizi.

Anche in questo caso è molto importante essere informati, così da sottolineare non solo i limiti e le difficoltà, ma anche i vantaggi indiscutibili che ha questo Dono.

3. Formati personalmente per fornire il giusto metodo di studio ai ragazzi dislessici.

Infatti gli strumenti compensativi forniti dalla scuola sono delle scorciatoie che “aggirano le difficoltà” e non costituiscono un metodo di studio definitivo. In questo modo non potranno mai essere autonomi nella lettura e nella scrittura.

Come insegnante hai una grande responsabilità sul futuro di un bimbo dislessico, che se non è seguito adeguatamente fin dalla scuola primaria, comprometterà per sempre il suo andamento scolastico, la sua carriera e la sua vita.

Non perdere l’occasione di essere il punto di riferimento per la famiglia.

Non lasciare che il potenziale dei tuoi alunni dislessici venga sprecato:

un pesce non può essere giudicato dal modo con il quale si arrampica sugli alberi

Albert Einstein